sant'Angelo in vado
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Sant’Angelo in Vado: piccolo borgo sul Metauro


Sulla valle del fiume Metauro vicino al confine con l’Umbria sorge la cittadina di Sant’Angelo in Vado, in provincia di Pesaro-Urbino. Un piccolo borgo di mattoni e pietra che consiglio a chi ama questi piccoli paesi dalla forte identità storica.

Le origini del borgo sono riconducibili ai tempi dell’Antica Roma. Allora era conosciuta come Tifernum Metaurense, un municipio che faceva parte della regione VI Augustea. Pochissime notizie sono giunte fino a noi di tale municipio in quanto fu completamente distrutto dai Goti nel VI secolo. Proprio sulle ceneri della cittadina romana gli abitanti decisero di riedificare la propria città, dedicandola all’Arcangelo S. Michele (Sant’Angelo) protettore della città, proprio sul punto di attraversamento del fiume Metauro (“in Vado”). Nel corso dei secoli fu feudo prima della Famiglia Brancaleoni e, in seguito ad un matrimonio, entrò a fare parte del Ducato dei Montefeltro di Urbino. Nel corso del Seicento venne annesso allo Stato Pontificio fino all’Unità d’Italia. Sant’Angelo in Vado diede i natali al pittore Federico Zuccari e al fratello Taddeo, ai quali molti edifici ed attività sono dedicati.

Origini romane: Tifernum Metaurense

Grazie ai ritrovamenti archeologici e agli scritti di Plinio il Vecchio sappiamo che la cittadina di Sant’Angelo in Vado è sorta sui resti di un municipio di epoca romana, Tifernum Metaurense. Nel corso degli ultimi decenni hanno scoperto una domus romana battezzata la Domus del Mito” proprio per gli splendidi mosaici policromi legati alla mitologia classica ritrovati al suo interno. Era una domus di circa 1000 mq della fine del I secolo d.C.. Tra i temi dei mosaici con motivi geometrici e vegetali spiccano quello riguardante il “Trionfo di Nettuno” accompagnato dalla sua sposa su un carro trainato da ippocampi, quello raffigurante la testa di Medusa e quello di Dioniso.

Oltre alla domus sono stati ritrovati a poca distanza di quest’ultima anche i resti delle terme presenti nel municipio romano. I reperti ritrovati durante gli scavi sono stati raccolti nel Museo Archeologico Tifernum Mataurense. All’interno non sono presenti solamente oggetti di epoca romana, ma dall’epoca Neolitica fino alla fase tardoantica e alto Medievale. 

Cosa fare a Sant’Angelo in Vado

Sicuramente passeggiare tra le sue viuzze. Consiglio questa cittadina proprio a chi ama i borghi in pietra immersi nel verde. Tra gli edifici da non perdere la Chiesa di Santa Maria dei Servi all’ingresso della cittadina. Qua vicino potrete lasciare la macchina per attraversare il ponte ed arrivare nel centro. Nel passaggio ammirate i cigni che tranquilli galleggiano sul fiume ai vostri piedi. Proseguite verso il centro storico ammirando gli edifici medievali addossati tra loro e separati da strette viuzze. Proprio in alcuni tra questi edifici si può scorgere ancora la cosiddetta “porta del morto”. Nel Medioevo era consuetudine avere una porta che si apriva solo per far passare la salma e subito dopo richiusa con mattoni.

In Piazza Pio XII si trova la Cattedrale e il Palazzo della Ragione. Quest’ultimo un tempo era la sede municipale ed è caratterizzato da quello che in dialetto è chiamato “el Campanon”, simbolo stesso di Sant’Angelo in Vado. Nella piazza Umberto I si trova l’attuale Comune ospitato nel Palazzo Fagnani. Si affacciano sulla stessa piazza anche il teatro Zuccari, Palazzo Mercuri, la statua di Papa Clemente XIV e la chiesa ottagonale di San Filippo. Proprio in questa piazza si trova il punto di informazione turistica con dépliant esplicativi. Nel borgo vi sono palazzi nobiliari antichi degni di nota come il Palazzo Santinelli e il Palazzo Grifoni oltre a quelli già citati. 

Poco fuori il centro storico di Sant’Angelo in Vado non perdetevi la Cascata del Sasso, secondo alcuni esperti tra le 10 balze più belle d’Italia. In questo luogo il fiume Metauro fa un salto di circa 15 metri con un fronte complessivo di 60 metri.

Sant’Angelo in Vado è un luogo tranquillo dove magari provare un piatto a base dell’ottimo tartufo presente in zona. La vicina Acqualagna è sicuramente più conosciuta, ma anche in questi boschi si trovano tartufi di eccellente qualità come il tartufo bianco pregiato

Da non perdere la visita alla sopracitata “Domus del Mito” e del Museo Archeologico Tifernum Mataurense.

18 commenti

  • Katja

    Ehm, ho un altro borgo da aggiungere nei miei prossimi viaggi nelle Marche! E di cui mi innamorerò follemente come tutti gli altri 🙂

    E’ facilmente raggiungibile coi mezzi pubblici? Quando viaggio, lo faccio con treno e bus …

    • trottoleinviaggio@gmail.com

      Con i mezzi penso sia abbastanza complesso, ci saranno pochissimi pullman al giorno 🤔 tranquilla Katja ti ci portiamo noi!😉

  • Sara Alessandrini

    Ho letto Sant’Angelo e mi sono illuminata! Io sono un’appassionata di itinerari religiosi e proprio San Michele Arcangelo è uno dei miei santi di “riferimento”. 🙂 Mi piacerebbe visitare questo piccolo borgo che ancora non conosco! Segno i tuoi consigli di viaggio. Grazie!

    • trottoleinviaggio@gmail.com

      Vicino a Sant’Angelo in Vado ci sono molti santuari, chiese e monasteri…una zona che ti potrebbe piacere😊

  • Alessandra

    Vivo nelle Marche da diversi anni, ma non ho ancora visitato questo bel borgo. Lo metto subito in lista anche perché ogni occasione è buona per farsi una bella gita alla scoperta delle bellezze di questa regione!

  • Helene

    Le Marche sono una regione che assolutamente non conosco ma che da tempo ho in programma di visitare. Non avevo mai sentito parlare di questo luogo ma anche io amo, come dici tu, passeggiare tra i borghi in pietra e Santangelo in Vado me lo devo proprio segnare. Grazie del suggerimento

  • Eliana

    Ma che meraviglia questo borgo sul Metauro! Non conosco affatto la zona ma mi sembra placida e al contempo interessante! Quando scenderò da queste parti visiterò senz’altro questa deliziosa piccola cittadina!

  • Marina

    Pensa che io conosco Sant’Angelo in Vado solo perché ho studiato Tifernum Mataurense che è praticamente l’unica cittadina romana delle Marche ad essere stata certamente distrutta dai Goti: tutti gli altri centri infatti non hanno mai restituito tracce di distruzione repentina, ma piuttosto di un lento abbandono. A Tifernum Mataurense invece la distruzione è stata repentina e da quel momento il centro non si è più ripreso.

    • trottoleinviaggio@gmail.com

      La porta del morto è una storia/leggenda tipica del centro Italia mi sa, perché anche in altre regioni ne ho sentito parlare

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