Escursione sul Monte Vettore: sentiero da Forca di Presta
I percorsi che fanno raggiungere la vetta del monte più alto della catena montuosa dei Sibillini sono diversi. Noi abbiamo scelto di iniziare il cammino da Forca di Presta e ora vi raccontiamo come è andata la nostra escursione sul Monte Vettore.
Arrivare a Forca di Presta
Forca di Presta è un valico che divide il Parco Naturale dei Monti Sibillini tra Marche e Umbria. Se arrivate dal lato umbro, troverete il punto di partenza del sentiero per questa escursione sul Monte Vettore, poco dopo aver passato Castelluccio di Norcia. Se arrivate dal lato marchigiano dovete attraversare il Comune di Arquata del Tronto e pochi chilometri dopo arriverete a destinazione.
Purtroppo entrambi i percorsi sono abbastanza desolati. Si attraversano centri abitati con case distrutte dal terremoto che si alternano a vallate popolate da container per dare rifugio alle persone del luogo, che si trovano in queste tristi condizioni dagli eventi sismici che si sono susseguiti a partire da agosto 2016, che hanno distrutto quasi totalmente questi luoghi montani.
A fare da sfondo a questi comuni di macerie, i Monti Sibillini, che con i loro panorami mozzafiato si tingono di un verde acido durante i primi giorni di autunno.
Una volta giunti a Forca di Presta, potete parcheggiare nello spiazzo che si crea naturalmente sul valico o se troppo affollato, lungo la strada di arrivo.
ll sentiero per l’escursione sul Monte Vettore
Il sentiero, ben visibile già dalla strada e dal parcheggio, si trova sulla destra. Il percorso che vi porterà sulla vetta del Monte Vettore inizia in prossimità del cartello in legno con informazioni sui Monti Sibillini.
Il cammino è sempre battuto e facilmente riconoscibile dai ciottoli bianchi che lo segnalano in modo naturale. Il percorso si presenta quasi totalmente in salita. Alcuni tratti sono particolarmente ripidi, per questo motivo in molte schede informative viene segnalato come “impegnativo”. Pochi e brevi tratti sono in falso piano, consigliamo quindi di prevedere diverse pause per la durata dell’andata dell’escursione per raggiungere il Monte Vettore che è di circa 3 ore. Il ritorno, che ha una durata di 2 ore, sarà meno impegnativo a livello fisico, ma richiederà uno sforzo muscolare maggiore per riuscire a non scivolare nelle discese più ripide.
Consigliamo l’uso di scarpe da trekking e di racchette che per noi si sono rivelate molto utili per scaricare il peso in salita e aiutarsi come appoggio durante la discesa dell’escursione al Monte Vettore.
Il rifugio Tito Zilioli
Mantenendo sempre la destra a tutte le diramazioni del percorso, arriverete al rifugio intitolato a Tito Zilioli. L’edificio si inizia a intravedere dopo la prima ora di cammino per l’escursione sul Monte Vettore. Recentemente la struttura è stata rinnovata e al suo interno è possibile bivaccare fino a quattro persone. Non ci sono i servizi igienici né dentro al rifugio, né al parcheggio. Dovrete quindi programmare prima della partenza per l’escursione al Monte Vettore una sosta per utilizzare i bagni oppure dovrete accontentarvi degli spazi naturali.
Il rifugio si raggiunge dopo all’incirca due ore di cammino. Dal rifugio bisogna mantenere il sentiero sulla destra per raggiungere la vetta del Vettore. Dal rifugio Tito Zilioli si sale per ancora mezz’ora circa e si è sul punto più alto di tutti i Sibillini.
Purtroppo la nostra escursione sul Monte Vettore si è interrotta bruscamente al rifugio e non abbiamo potuto continuare il cammino verso la vetta. Un forte vento e la minaccia di pioggia con un cielo nero, ci hanno intimato di scendere il prima possibile per non correre rischi.
In montagna il tempo cambia velocemente e a volte, soprattutto andando verso l’inverno, non ci dà il tempo di metterci al riparo. Durante ogni tipo di escursione il nostro consiglio è di non osare mai. Rischiare in montagna non è una scelta coraggiosa, al contrario è da stolti. Soprattutto nel nostro caso, già all’altezza del rifugio c’era moltissimo vento che spostava perfino le persone. Interrompere lì la nostra escursione al Monte Vettore e scendere al parcheggio si è rivelata la soluzione più saggia.
Prepararsi per l’escursione sul Monte Vettore
Per ogni sentiero che si voglia intraprendere in montagna bisogna partire informati, preparati e ben equipaggiati.
Prima di partire abbiamo consultato il sito web dei Monti Sibillini per saperne di più sul percorso che avremmo affrontato. Si parte da circa 1500 metri sul livello del mare, quota da Forca di Presta, per arrivare a 2500 metri sul livello del mare sulla vetta. Il dislivello di circa 1000 metri non è adatto a tutti, soprattutto perché salendo di altezza, diminuisce la pressione e di conseguenza l’ossigeno a disposizione. Al rifugio ci si trova ad una altezza di 2200 metri sul livello del mare.
Il sentiero, visto l’impegno fisico e muscolare che richiede, non è assolutamente adatto a bambini, né a gente alle prime armi.
Organizzare un’escursione sul Monte Vettore prevede anche la scelta del periodo più adatto. Si consiglia di affrontare questo sentiero da tarda primavera a inizio autunno. Durante i mesi estivi e soprattutto con temperature alte, noi ci sentiamo di sconsigliarlo. Tutto il percorso sarebbe sotto il sole cocente ed essendo in salita, diventerebbe il doppio faticoso.
L’equipaggio adatto per l’escursione sul Monte Vettore
Vista la durata importante (maggiore di 5 ore per andata e ritorno) e l’assenza di qualsiasi tipo di ristoro o fonti durante tutto il cammino, il nostro consiglio è quello di portarsi un quantitativo d’acqua sufficiente ad affrontare tutto il tratto. In aggiunta ad una buona idratazione durante il percorso, va previsto del cibo, ovviamente al sacco. Preferite cibi proteici e che diano energia. Un buono spuntino da poter consumare anche durante il cammino in montagna è per esempio la frutta secca.
Equipaggiatevi per la vostra escursione sul Monte Vettore anche con l’abbigliamento giusto. Vestitevi a strati e portate sempre dietro un k-way. Come abbiamo già detto il tempo in montagna è imprevedibile. Portate con voi, anche durante i mesi più caldi, delle maglie termiche o delle felpe. Il dislivello di 1000 metri influisce molto sulla temperatura. In vetta farà sempre freschino e l’abbassamento dei gradi può essere anche notevole in alcuni periodi.
Una volta scesi, se volete rimanere in zona, potete scendere verso Castelluccio di Norcia. Nel periodo della fioritura della lenticchia godrete di panorami multicolori durante il tragitto. Potete programmare un’altra sosta anche nella vicina Visso, dove potrete gustare salumi e formaggi tipici della zona, da acquistare anche per casa.
12 commenti
Annalisa Spinosa
Ma che percorso fantastico. L’ultima volta che siamo stati in Umbria abbiamo provato a fare rafting nella Valnerina. Al prossimo giro credo proprio che prenderemo in considerazione questo itinerario di trekking!
trottoleinviaggio@gmail.com
Si, è al confine Umbria-Marche quindi hai diverse possibilità di raggiungerlo! E’ consigliabile in periodo tardo primaverile fino al massimo primi di autunno per la questione meteorologica.
Alessandra
Conosco la zona ed è da tanto che vorrei fare questo percorso, ma non ne ho ancora avuta l’occasione. Certo, mille metri di dislivello non sono una passeggiata e di certo, come dici bene tu, se è tutta sotto il sole è meglio intraprendere questa escursione in primavera o autunno. Grazie per tutte le tue pratiche indicazioni.
trottoleinviaggio@gmail.com
Sicuramente se non sei un po’ allenata, è meglio partire da percorsi più semplici e meno lunghi! Stando ben attento anche alle condizioni meteo!
Federica Assirelli
Ho fatto questo percorso in parte per andare al Lago di Pilato ed il panorama sulla Piana è davvero splendido! Un’altra volta mi piacerebbe aggiungere il pezzo per il Vettore!
trottoleinviaggio@gmail.com
Esatto, ad una biforcazione, precisamente dal rifugio, se si scende si arriva ai Laghi di Pilato da sopra
Moira e Raffaella
E’ qualche anno che scegliamo l’Umbria. Oramai l’abbiamo quasi visitata tutta, ma qui non ci siamo ancora state! Mi sembra un posto bellissimo per passeggiare in tranquillità e fare una sosta lenta per il classico picnic! E poi.. stiamo già pensando a qualche ripresa con il nostro drone!
trottoleinviaggio@gmail.com
Qui con il drone c’è da divertirsi! Ma attenzione, non tutta la zona è sorvolabile, controllate il sito del Parco dei Sibillini per essere sicure e non beccarvi multe
Eliana
Un’escursione che mi piacerebbe molto fare ma che non sono sicura che posso riuscirci a causa dei miei problemi con il cuore. In ogni caso il panorama è eccezionale e anche a livello geologico c’è da rimanerne stupiti!
Francesca
Leggere di cammini mi fa sembrare di esserci!
In questo periodo è rigenerante camminare nella natura. Sono stata sui Sibillini molti anni fa e mi sfugge il percorso che ho fatto.
Sono luoghi bellissimi.
trottoleinviaggio@gmail.com
Anche a noi dà questo effetto rigenerante!
Paola
un’esperienza che intreccia la bellezza naturale dei Monti Sibillini e le cicatrici ancora visibili del terremoto del 2016. Il racconto non solo guida i lettori attraverso il percorso, con indicazioni precise e consigli pratici, ma dipinge anche un quadro emozionale del paesaggio circostante, segnato dal dolore e dalla resilienza delle comunità locali.