Sulle orme della Grande Guerra in Friuli Venezia Giulia
Il Friuli Venezia Giulia è stato “teatro” di innumerevoli battaglie durante la Grande Guerra che hanno coinvolto non solo i soldati, ma gli stessi civili. Nel nostro viaggio in questa bellissima regione italiana non potevamo non soffermarci in alcuni di questi luoghi così legati al nostro recente passato.
Il Friuli Venezia Giulia e la Grande Guerra
Sull’altopiano carsico, tra trincee e pendii, in pochi chilometri di territori ci furono ben dodici battaglie tra gli italiani e gli austro-ungarici. Una guerra di trincea logorante e di conquista in cui per pochi metri si pagavano altissimi “costi” di vita umana. Nei resoconti dei combattimenti e delle battaglie relazionati dagli ufficiali, i caduti e i dispersi erano elencati come fossero quasi comparati alle munizioni e alle artiglierie. Non a caso nessuno sa il numero dei caduti della Grande Guerra.
Se avete intenzione di visitare questi luoghi e, come me, siete appassionati di storia, vi consiglio di ascoltare prima le lezioni presenti su youtube del prof. Alessandro Barbero. La sua passione e il suo modo di raccontare vi farà scoprire la storia con occhi nuovi diversa da quella di cifre e date imparate sui banchi di scuola. Allora il territorio del Friuli Venezia Giulia era sotto l’impero austro-ungarico. Allo scoppio della Grande Guerra i friulani che decisero di combattere per l’Italia vennero considerati dei traditori. Dopo un iniziale avanzamento delle truppe italiane con la disfatta di Caporetto, tanti paesi friulani furono di nuovo sotto l’impero austro-ungarico ed iniziò la caccia ai traditori.
Guardare la Grande Guerra con gli occhi di oggi
Cercare di comprendere quel periodo storico, il perché si sia arrivati ad un conflitto di tale entità non è semplice. Siamo stati tremendamente fortunati a non conoscere la guerra in prima persona. Già il fatto che sia presente oggi in Europa ci ha sconvolto profondamente.
Dopo tutti questi anni di pace non è neanche facile comprendere cosa possa spingere a sacrificare la propria vita per la “patria”, un concetto che talvolta sembra superato, obsoleto. Certo, in guerra non si sceglie di combattere, spesso ci si ritrova e si è costretti. Ma se sento la parola “patria” lo associo sempre a mio padre che da piccola mi ha spiegato il perché secondo lui una persona sacrificherebbe la vita per il proprio paese. Per lui la “patria” è la sua famiglia, mia madre e me. Lui combatterebbe per noi e ognuno, per chi ama. Chissà, forse è la visione di un’altra generazione, di chi è nato in pace ma la guerra l’ha sentita raccontare fin da piccolo da chi l’ha vissuta in prima persona.
Città, monumenti, cimiteri ed ossari
Di monumenti, ossari e cimiteri della Grande Guerra il Friuli Venezia Giulia ne è tristemente pieno. In quasi ogni paesino dove siamo passati si trovava un luogo dove si ricordava questo periodo. Segni ancora oggi tangibili di quanto la I° Guerra Mondiale abbia devastato la vita di questi luoghi molto più che altrove. Lo stesso ponte del Diavolo di Cividale del Friuli è stato distrutto durante la ritirata di Caporetto.
Tra i cimiteri militari il più famoso del Friuli Venezia Giulia e d’Italia è il Sacrario di Redipuglia. Qui riposano le spoglie di oltre 100.000 soldati caduti durante la Grande Guerra. Il Sacrario, inaugurato nel 1938, è visitabile tutti i giorni in maniera gratuita. La scelta architettonica di un’imponente scalinata verso il cielo del progetto dell’architetto Greppi e dello scultore Castiglioni ha ottenuto perfettamente l’effetto voluto di stupire dando prestigio al sacrificio dell’esercito italiano. Un luogo che colpisce al cuore e fa riflettere.
Altro luogo fondamentale si trova ad Aquileia, la prima città conquistata dall’esercito italiano sul fronte orientale. Una delle città più famose e importanti ai tempi degli antichi romani, dove ancora oggi sono conservati magnifici mosaici ed è presente un museo archeologico che vi consiglio di visitare. Proprio da Aquileia nel 1921 è partito il milite ignoto per raggiungere l’Altare della Patria a Roma. Oggi è presente a lato della Basilica di Aquileia il Cimitero degli Eroi con le salme degli altri militi ignoti.
Musei e Musei all’aperto
Ci sono tantissimi musei dedicati alla Grande Guerra nel Friuli Venezia Giulia, noi abbiamo scelto di visitare quello di Gorizia. Oltre agli oggetti di uso quotidiano in guerra e alle divise dei militari, una delle cose più interessanti che abbiamo visto erano proprio i cartelli che venivano affissi in città con gli elenchi dei traditori della patria ricercati tra il “prima” e il “dopo” Caporetto. In questi territori la “patria” non per tutti era la stessa e molti si dividevano tra la propria fedeltà verso l’Italia o verso l’Impero austro-ungarico.
Esistono anche “musei a cielo aperto” lungo gli itinerari della Grande Guerra presenti in Friuli Venezia Giulia. Passeggiate nella natura incontaminata delle montagne, un tempo teatro di una terribile guerra. Quasi un ossimoro con la pace e tranquillità che si respira oggi, in particolare tra le montagne delle Prealpi.
Un esempio, al confine tra Italia e Slovenia, è la ricostruzione delle trincee sul Monte Kolobrat. Se, come me, non avete mai visto delle trincee restaurate, quelle sul Kolobrat sono molto esplicative. Il sentiero parte dal monumento al primo caduto della 1° Guerra Mondiale, Riccardo Giusto, nei pressi del Rifugio Solarie e prosegue sul Monte Piatto dove sono presenti ruderi delle linee difensive fino alle trincee restaurate del Monte Klabuk. Se si vuole evitare la passeggiata, lunga almeno un’ora a tratta, si può arrivare direttamente in auto alle trincee ricostruite. Bellissimo il panorama sulle Alpi Giulie e la vista dinnanzi sulla Slovenia e in particolare su Caporetto. Visitando le trincee si può comprendere in che condizioni abbiamo dovuto vivere per mesi e mesi i soldati.
Oltre alle trincee esistevano anche forti militari, edificati per difendere i confini come quello sul monte di San Michele. Un luogo dove si è versato così tanto sangue per difenderlo e conquistarlo che oggi è considerato zona monumentale e “zona sacra alla patria”. Allora era stata realizzata anche una cannoniera oggi visitabile insieme al museo. Nelle vicinanze si può percorrere inoltre il “percorso dei cippi” e camminare tra i resti della “trincea delle frasche” con il monumento dedicato ai caduti della Brigata Sassari.
Tutti i luoghi legati alla 1° Prima Guerra Mondiale li potete trovare sul sito dell’ente turistico del Friuli Venezia Giulia tra gli itinerari della Grande Guerra. La maggior parte di questi luoghi sono sempre accessibili gratuitamente, ma se avete intenzione di visitare diversi musei vi consiglio la FVG Card.
Gran parte di questi luoghi fanno parte del “The walk of Peace”, un percorso lungo 500 km dalle Alpi all’Adriatico che collega oltre 300 monumenti in un unico sentiero all’insegna della pace e dell’amicizia tra i popoli. Proprio in queste zone prestò servizio militare Ungaretti e in alcuni tratti di questo sentiero ci hanno accompagnato le sue poesie.
Di queste case
non è rimasto
che qualche
brandello di muroDi tanti
che mi corrispondevano
non è rimasto
neppure tantoMa nel cuore
nessuna croce mancaÈ il mio cuore
il paese più straziato
Articolo in collaborazione con Promo Turismo FVG