Amici delle Trottole

Mollo tutto e vado a vivere in Australia: la storia di Marco

Marco, mio amico da una vita, un giorno mi chiama e mi fa “mollo tutto e vado a vivere in Australia”. Non ci volevo credere ma mostrandomi un biglietto aereo di sola andata per il mese successivo mi ha confermato tutto. A distanza da circa un anno e mezzo abbiamo deciso di ospitarlo nella nostra rubrica per raccontarci com’è vivere in Australia.

Ciao Marco, presentati e parlarci un po’ di te. Dicci dove ti trovi ora.

Sono un ragazzo di 34 anni della Provincia di Ancona, sono laureato in Ingegneria Meccanica. Prima di partire avevo un lavoro con contratto a tempo indeterminato e di base non potevo lamentarmi troppo della mia vita, ma poi un anno e mezzo fa, ho deciso di mollare tutto e venire a vivere in in Australia. Al momento mi trovo a Karratha, una città sulla West Coast, a 2500 km a Nord di Perth.

Avevi già fatto altre esperienze all’Estero?

Nonostante abbia avuto una vita spesso movimentata e nonostante sia cambiato molto negli anni, sono sempre rimasto a vivere nei dintorni del mio paesino, e a parte viaggiare spesso in vacanza, non ho mai avuto il piacere di fare una vera esperienza all’estero come ora.

Perché hai scelto proprio di vivere proprio in Australia?

Innanzitutto, cercavo una Nazione in cui si parlasse inglese, in modo da poter usare tale lingua a lavoro e nella vita di tutti i giorni. Inoltre (anche se in realtà mi sono buttato senza fare grandi ricerche in merito) l’Australia con le sue attività minerarie, è un Paese con molte possibilità per lavoratori qualificati come me. Per finire, cercavo un Paese che mi permettesse di poter andare all’avventura, fare campeggio in mezzo al nulla e poter vedere la natura allo stato brado, senza troppa contaminazione umana. Ad oggi posso dire che la realtà combacia quasi perfettamente con ciò che ho immaginato prima di partire, molto più di quanto accada di solito.

Come funziona con il visto?

Ci sono varie possibilità di visto per vivere in Australia:

  • La più comune e famosa è quella del working holiday visa. Per applicare devi avere meno di 36 anni (per molti altri Paesi è 31 anni, ma noi italiani in questo caso siamo più fortunati) ti permette di stare 1 anno, senza nessun requisito particolare, senza restrizioni lavorative (devi solo cambiare datore di lavoro una volta trascorsi 6 mesi, ma ciò vale solo nelle grandi città, in piccole cittadine come la mia, tale restrizione non esiste). Puoi rinnovarlo per altre 2 volte lavorando in zone remote (ecco perché sono finito qui in mezzo al nulla), durante il primo anno sono richiesti 3 mesi di lavoro, nel secondo ne servono 6.
  • Se hai più di 36 anni, o se per qualche altro motivo non puoi applicare per il working holiday visa, puoi venire qui con uno student visa, dura 6 mesi, ma puoi rinnovarlo quante volte vuoi; non è la via migliore dato che puoi lavorare solo 24 ore settimanali, e sei costretto a studiare in Australia. Ma anche se è una via più lunga e dispendiosa è un modo per riuscire a diventare un lavoratore qualificato e trovare uno sponsor per rimanere qui senza più limiti con il visto.
  • Una volta entrati temporaneamente in Australia, se vuoi rimanere qui a vita, o comunque a lungo, c’è la possibilità di trovare uno sponsor, ovvero un datore di lavoro che paga e garantisce per te, la possibilità di diventare PR (Permanent Resident) con successiva possibilità di diventare cittadino dopo 4 anni.

E’ stato facile ambientarsi a vivere in Australia e trovare lavoro?

Ambientarsi è stato facilissimo, i primi 4 mesi ho fatto un corso di inglese a Perth, e ho avuto la possibilità di fare tante amicizie internazionali. Poi però una volta finito tale corso, ho avuto 2 mesi particolarmente brutti; innanzitutto perché ho dovuto capire come funziona il mondo del lavoro qui in Australia, poi al momento, le grandi città come Perth, sono parecchio inflazionate, a causa di questo è difficile trovare lavoro e le paghe sono più basse vista la concorrenza spietata. 

Perciò dopo 2 mesi ho deciso di comprare una macchina, fare un road trip verso Nord e cercare lavoro, è per questo che al momento sono a Karratha (una delle tante città minerarie disperse nel nulla del deserto australiano). Ed è proprio in queste piccole città dove c’è grande richiesta di lavoratori che è possibile trovare lavoro facilmente, con paghe veramente alte ed una concorrenza relativamente bassa.

Cosa noti di differenze tra l’Australia e l’Europa?

Innanzitutto, so che potrebbe stupire tanta gente, ma la burocrazia Australiana è di gran lunga peggio di quella italiana. Per ogni minima cosa è richiesta una licenza e tonnellate di documenti, corsi e induzioni. A parte questo, è un Paese in cui si vive relativamente rilassati, la gente è meno stressata e si prende la vita in modo molto più tranquillo. Inoltre nessuno ti giudica per come sei vestito (non è poi così strano vedere gente in discoteca vestita come se andasse ad una partita di calcetto). Il costo della vita è leggermente superiore a quello europeo, ma le paghe sono molto più alte e si riesce a vivere in Australia e risparmiare senza troppi problemi. 

Ovviamente non è il mondo perfetto e ci sono comunque persone che faticano ad arrivare a fine mese anche qui. Però mentre in Italia la differenza di paga tra un operaio e un lavoratore specializzato c’è ma non è poi così netta, qui le differenze di paghe sono molto evidenti e ci sono lavori in cui puoi prendere 3, 4 o anche 5 volte lo stipendio di un normale operaio. Ovviamente il tutto si realizza solo se sei competente, hai voglia di lavorare e hai la “fame” di volere crescere a livello professionale.

Consiglieresti ad altri di lasciare tutto e venire a vivere in Australia?

Non mi prendo la responsabilità di consigliarlo, visto che soprattutto all’inizio non è semplice. Ammetto che c’è stato un momento in cui ho pensato di mollare. Perciò se qualcuno volesse intraprendere un’avventura simile, ci vuole innanzitutto coraggio, capacità di buttarsi nel vuoto senza nessuna sicurezza, e una certa dose di resilienza (oltre che di fortuna).

Inoltre, parlando con altre persone che hanno preso la mia stessa decisione di vivere in Australia, mi sono reso conto che è difficile dare consigli, perché ognuno ha la propria esperienza, unica e inimitabile. Può essere utile sentire il parere di altri, ma bisogna avere anche la consapevolezza che poi la situazione si potrà evolvere in modi inaspettati e imprevedibili.

Venire a vivere in Australia vuol dire essere un “immigrato” perciò rispetto ad un australiano dovrai impegnarti il doppio, per lo meno all’inizio. Ma una volta superato lo scoglio iniziale è un Paese meritocratico e con tante opportunità, basta solo coglierle e non arrendersi alla prima difficoltà.

Ti ringraziamo Marco per aver condiviso con noi e con i nostri lettori la tua esperienza di andare a vivere in Australia. Come ti dissi quando mi hai dato questa shockante notizia, ti ammiro molto per avere mollato tutto in età adulta e aver iniziato una vita dall’altra parte del Mondo. Non è paragonabile ad un ventenne che scappa un anno per andare in Erasmus a Madrid! Ci vuole coraggio e noi ti facciamo un grande in bocca al lupo per il tuo futuro!

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