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Le impressionanti mummie della Chiesa dei Morti di Urbania

Il nome corretto è Chiesa dei morti, ma spesso viene chiamata la chiesa delle mummie, perché al suo interno sono conservate 18 salme mummificate naturalmente. Questa chiesa pressoché unica nel suo genere si trova ad Urbania, nella provincia di Pesaro-Urbino

Mummie naturali, come è possibile?

Sembra impossibile ed è stato inspiegabile per alcuni secoli eppure queste salme hanno subito un processo di mummificazione naturale, semplicemente stando sotto terra. Essendo una sepoltura povera i corpi stavano direttamente a contatto con il terreno e non dentro ad una bara. Una particolare muffa presente nel terreno ha innescato una reazione che ha reso possibile la mummificazione dei corpi che si sono essiccati e hanno perso i liquidi corporei. Solitamente le prime parti che si decompongono sono i tessuti molli, come la pelle e gli organi, mentre in queste salme sono rimasti essendosi mummificati i tessuti. Altro fatto insolito è la mancanza del cattivo odore dei corpi senza l’aggiunta di una qualsiasi sostanza per celarlo. Le mummie sono conservate all’interno di teche, aperte ai lati, solo per proteggerle dall’essere toccate dai visitatori. 

Le mummie furono scoperte a seguito dell’editto di Saint Cloud che per questioni igieniche imponeva lo spostamento dei cimiteri fuori le mura cittadine. Iniziarono così i lavori di riesumazione anche ad Urbania nel cimitero dietro la Cappella Cola, oggi Chiesa dei morti, e si scoprirono questi corpi sorprendentemente intatti. Le 18 mummie presenti sono tutte conservate naturalmente ad eccezione di tre. Appartengono alla famiglia di un farmacista del XIX secolo che rimase così affascinato dalla particolare conservazione dei corpi che cercò di riprodurre artificialmente tale mummificazione attraverso un unguento da lui stesso creato.

La Cappella Cola ha iniziato ad essere soprannominata la Chiesa dei Morti di Urbania da quando nel 1833 la Confraternita della Buona Morte collocò le mummie dietro l’altare. Questa Confraternita, fondata nel XVI secolo e di cui si conserva ancora oggi il drappo con lo stemma, aveva tra gli altri il fine di dare una degna sepoltura a tutti, compresi i più poveri e i peggiori criminali. 

Fanno impressione?

Sicuramente sì. Se siete facilmente impressionabili non vi consiglio tale visita che può risultare alquanto macabra. Non lo nego, fa impressione vedere teschi con ancora alcuni capelli, le palpebre sugli occhi, le cartilagini di naso e orecchie. Se non siete impressionabili vi consiglio questa visita, in particolare se siete legati al mondo della medicina e della biologia umana. Non a caso sia la National Geographic sia diversi patologi internazionali nel corso degli anni hanno voluto studiare ed analizzare queste mummie. 

Personalmente io mi occupo di edilizia, un ambito totalmente diverso dall’anatomia umana, ma è stato davvero interessante ed istruttivo. 

Visitare la Chiesa delle mummie

 E’ possibile vedere le mummie della Chiesa dei Morti di Urbania nei giorni feriali alle ore 11:30 e 16:30, mentre  nei giorni festivi anche alle 15:30. La visita sarà guidata, non è possibile visitarla in autonomia. Sarete accompagnati da un custode che vi spiegherà con passione la storia che c’è dietro ad ogni singola mummia. Attraverso tecniche di indagine autoptica e un registro del tempo in cui venivano annotati i nomi dei defunti e la maniera in cui erano morti è stato possibile riconoscere ogni mummia e scoprirne la storia che c’era dietro. Proprio per questo non andrò nei dettagli e non vi svelerò le vicende delle singole mummie per non anticiparvi troppo la visita.

Se non si è un gruppo, il biglietto del costo è di 3€ e si può acquistare direttamente in loco. Con lo stesso biglietto è compreso anche la visita alla Fondazione Leonardi, dove tra l’altro è conservato il registro con la storia delle mummie. 

Visitare Urbania

Urbania è un paesino caratteristico dell’entroterra marchigiano che merita sicuramente una visita. All’interno della cittadina troverete diversi monumenti ed edifici dedicati al Bramante come ad esempio il teatro cittadino. Proprio Urbania si contende da secoli il titolo di città natale del famoso architetto con la vicina Fermignano. La diatriba nasce dal fatto che il Bramante nacque in un casale in campagna allora appartenente al territorio di Urbania, ma oggi sotto la giurisdizione di Fermignano. La storia di Urbania, oltre che al Bramante, è fortemente legata anche alla famiglia dei Montefeltro di Urbino. Proprio qua si trova una delle loro residenze, oggi sede del Museo Civico, e poco fuori città non perdetevi la bellissima residenza di campagna dei Duchi di Montefeltro, il Barco Ducale.

22 commenti

  • Alessandra

    Vivo nelle Marche, ma non ho ancora avuto modo di visitare questa chiesa. Non so se mi farebbero impressione. Tieni conto che da piccola non volevo entrare nella Valle dei Re a Gardaland per non vedere le mummie (finte naturalmente)!! Che paurosa!

      • Francesca

        Sarà che avendo una laurea in ambito sanitario sono attratta da queste cose, ma questa chiesa mi affascina tantissimo. Mi ricorda molto una cappella che ho visitato a Kutna Hora, un paese vicino a Praga, decorata con le ossa umane che erano state riesumate dal cimitero vicino. Per molti la visita era troppo creepy, invece a me era piaciuta tantissimo.

        • trottoleinviaggio@gmail.com

          Immagino che per chi ha studiato l’anatomia questa particolare mummificazione debba essere ancora più interessante!

  • ANTONELLA MAIOCCHI

    Avevo visitato a Ferentillo una chiesa dove c’erano corpi mummificati naturalmente come quelli di Urbania. Non mi sono impressionata ma ho avuto come un pò di pudore nel guardarli, come la sensazione di aver violato la loro privacy. Capisco l’interesse storico ma non mi piace tanto che vengano esposti, sono certa che a me non piacerebbe che il mio corpo venisse esposto, dopo la morte

    • trottoleinviaggio@gmail.com

      In questi luoghi secondo me bisogna entrare in punta di piedi portando il giusto rispetto, capisco la sensazione di violare la loro privacy ma se ci si pensa molte chiese sono piene di reliquie di ipotetici santi che si visitano per un interesse religioso, mentre qua è più legato alla sfera storica e dell’anatomia umana.

  • Lucy

    Ma pensa te, che cosa interessante! Non sapevo che un corpo potesse mummificarsi in questa maniera naturale. Con tutti i dettagli ancora al loro posto 😱 Ho una certa attrazione per alcune delle cose comunemente considerate “macabre” e mi piacerebbe tantissimo fare questa visita!

    • trottoleinviaggio@gmail.com

      Non lo sapevamo nemmeno noi prima di visitare questa chiesa! La mummificazione naturale è dovuta a delle particolare sostanze presenti nel terreno del camposanto coniugato alla povertà delle persone sepolte che non si potevano permettere una bara di legno, ma direttamente il contatto con il terreno

  • Paola

    Sono sempre un po’ perplessa quando scopro nuove chiese in cui sono conservati resti umani: a volte sono solo creepy, altre volte danno origine a veri e propri culti come quello delle anime pezzentelle di Napoli, tuttavia non riesco proprio a spiegarmi il motivo! Personalmente evito le esposizioni così raccapriccianti, anche se mi è capitato di visitarne (e ovviamente mi hanno impressionata!)

    • trottoleinviaggio@gmail.com

      Credo che in passato essendo fenomeni inspiegabili la “spiegazione” migliore fosse attribuirli al miracolo divino (senza contare i risvolti economici legati ai culti), oggi che si è scoperto il perché di tale fenomeno si guarda con altri occhi anche se un po’ di impressione rimane sempre

  • Libera

    Devo dire che è davvero impressionante . Io ho visitato l’ossario di solferino che contiene teschi e ossa dei soldati caduti nella nota battaglia che se vi interessa una visita del genere , vi consiglio di raggiungere

  • Lamberto Rosselli

    Un esempio pressochè identico sono le 4 mummie conservate in una piccola cripta appositamente realizzata a fianco alla chiesa nel comune di Venzone nell’alto Friuli Venezia Giulia, piccolo borgo grazioso e interessante alle porte dalla Carnia

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