Ancona: cento città in una
Sapete che si può viaggiare anche restando ad Ancona?
La nostra Ancona è ricca di richiami e somiglianze più o meno espliciti verso altre città di tutto il mondo. Proprio su queste curiosità e parallelismi si basa il “Gioco delle coppie” di Annalisa Trasatti, guida turistica e coordinatrice del Museo Omero di Ancona, e di Stefano Polenta, fotografo. Siete curiosi di saperne di più? Allora lasciamo la parola ad Annalisa, la nostra ospite di Amici delle Trottole!
Ancona e il “Gioco delle coppie”
Chi è stato a Gibilterra dice che Ancona le somiglia…
L’interno della città è pieno di quella nobile melanconia che hanno tutte le città veramente di mare, dove le pietre si impastano di salmastro e soffrono di non poter partire, di non saper galleggiare…
Ampio, infinito, stupendo il Viale della Vittoria è la vera strada dissetante di Ancona, il paesaggio che si scopre da là è omerico. (Dino Garrone, Mito di Ancona in Sorriso degli Etruschi 1944).
Partendo da questo suggestivo passaggio letterario, io e l’amico Stefano Polenta vogliamo proporvi un semplice “divertissement” nato dalla mia attività di “guida turistica” e dalla sua di “fotoamatore”, che ci permette di osservare quotidianamente la nostra amata città attraverso occhi diversi.
Dai commenti, le riflessioni e gli spunti che entrambi raccogliamo nasce questo primo gruppo di “parallelismi”, ovvero vere e proprie “coppie” che speriamo solletichino la vostra curiosità, suscitino in voi stupore e soprattutto la voglia di segnalarcene altre!
In alcuni casi si tratta dello stesso artista (Giorgio di Matteo da Sebenico autore della facciata gotica di San Francesco alle Scale), in altri di una voluta citazione (il campanile della Chiesa del Sacramento) in altri ancora la riproposizione di stile architettonici “imperanti” in Italia o anche semplici suggestioni visive. Tali rimandi non devono stupirci più di tanto, si tratta di un tipico fenomeno delle città di provincia dove spesso venivano “spediti” giovani artisti a farsi le ossa o maturi progettisti che riproponevano qui le loro migliori idee o citavano la moda imperante.
Il nostro vuole essere soprattutto un invito ad attivare la vista, accendere la curiosità e partecipare in prima persona ad un gioco che può procedere all’infinito. Io vi ho selezionato alcuni esempi che ritengo esemplificativi poi vi lascio un video per continuare a giocare.
Porta della Carta del Palazzo Ducale (Venezia) – portale di San Francesco alle Scale
Partiamo con un salto nel Rinascimento o meglio nel Gotico fiorito, squisitamente Adriatico: con la Porta della Carta (Palazzo Ducale, Venezia) e il portale di San Francesco alle Scale
Il protagonista della nostra prima “coppia” è, Giorgio di Matteo da Sebenico, (1410 circa – 1475) scultore, architetto e urbanista dalmata. Fu uno degli esponenti principali di quel particolare tipo di Rinascimento Adriatico sviluppatosi appunto lungo le coste del nostro mare. A Venezia ed Ancona lascia alcuni suoi capolavori, io ho per voi selezionato due portali più che somiglianti!!
Partiamo dal Palazzo Ducale del capoluogo veneto, all’angolo con il noto monumento ai Tetrarchi, il doppio gruppo statuario in porfido rosso egiziano, costituito da quattro figure, alle cui spalle si staglia la Porta della Carta. La struttura è lavorata con fine marmo d’Istria per le strutture portanti, in marmo di Carrara, sia bianco statuario, con il rosso Verona per i cordoli e per le colonnine del oltre a marmi vari; risulta alta e stretta perché incastrata tra il Palazzo Ducale a destra e la Basilica di San Marco a sinistra.
Tra i ricchi elementi decorativi attorcigliati come putti e fogliame, spiccano le quattro statue della Fortezza, della Prudenza, della Speranza e della Carità, tutte le doti che un buon governo deve avere per condurre uno stato per più di mille anni, su cui, soprastante, vigila attenta la Giustizia. Questa è infatti la parte di Palazzo per l’ingresso dei rei che dovevano venir giudicati delle loro azioni. Si chiama Porta della Carta perché nella sua prossimità esisteva un banco con uno scrivano al quale potevano accedere gli analfabeti che avevano la necessità di scrivere una lettera, un messaggio, un contratto.
Ad Ancona invece la porta “gemella” è invece il portale di una chiesa, quella di San Francesco alle Scale. La chiesa fu fondata il 14 agosto 1323 dai Francescani e soltanto nel 1447 venne costruita la grande scalinata, che copriva l’intera area dell’attuale Piazza, da cui prese la denominazione, ora non più visibile.
Nel 1454, Giorgio di Matteo da Sebenico realizzò sulla facciata il portale presente ancora oggi. Rispetto alla porta veneziana, però, gli elementi gotici avevano perso gran parte della loro funzione strutturale, per divenire semplici elementi decorativi; lo spirito rinascimentale è evidente sia nelle sculture, sia nel portale architravato, sia nello straordinario fregio di venti ritratti scolpiti che emergono dalla pietra, simili a quelli realizzati dallo stesso autore nella cattedrale di San Giacomo a Sebenico. Sui pilieri l’“Orsini” (altro nome dello scultore) ricavò quattro edicole per le quali scolpì altrettante statue di santi francescani: Santa Chiara, San Bernardino da Siena, Sant’Antonio da Padova e San Ludovico d’Angiò. Sopra al portale, chiuso da un arco gotico senza più alcuna funzione strutturale, si ammira il bassorilievo di San Francesco che riceve le stimmate; sopra ad esso spicca un conchiglione emiciclico che sostiene un monumentale baldacchino semiesagonale.
S. Ivo alla Sapienza (Roma) – Chiesa del SS. Sacramento
E ora a pochi passi in direzione porto ma con un salto temporale di tre secoli andiamo a Roma presso S. Ivo alla Sapienza (Roma) che ha ispirato la nostra Chiesa del SS. Sacramento. Lo sapevate?
Sant’Ivo alla Sapienza è una chiesa di Roma dedicata a sant’Ivo Hélory, situata nel rione di Sant’Eustachio, realizzata nella seconda metà del XVII secolo (tra il 1642 e il 1660) dall’architetto italiano Francesco Borromini. Per i suoi valori artistici, tecnici e simbolici, l’edificio è considerato come uno dei capolavori dell’architetto, del Barocco e della storia dell’architettura in generale. Ma voi posate gli occhi soprattutto sul suo fantastico campanile e poi pensate a quello che si vede percorrendo a piedi Corso Garibaldi in direzione porto…
L’attuale edificio della Chiesa del SS. Sacramento è originario del 1538 e l’attuale sobria facciata cinquecentesca è l’unico resto del tempio primitivo. Nella iscrizione sopra al portale è documentata la stretta relazione che lega questa chiesa anconitana alla basilica di San Giovanni in Laterano. La chiesa venne quasi completamente ricostruita nella seconda metà del Settecento dall’architetto Francesco Maria Ciaraffoni di Fano, che aggiunse il transetto, il braccio absidale e la cupola ottagonale. In questa occasione venne costruito il caratteristico campanile (1771 – 1776) a due ordini con coronamento ad elica borrominiano, palesemente ispirato dalla guglia della cupola di Sant’Ivo alla Sapienza di Roma. Il campanile a “coronamento”, rimosso per i danni subiti dal terremoto del 1930 venne ricostruito nel secondo dopoguerra in modo non troppo fedele all’originale. Il campanile costituisce uno degli elementi più caratteristici del panorama della città
E infine, proprio di fronte, troviamo il Teatro della città che però non ve ne ricorda uno ben più famoso?
Teatro alla Scala (Milano) – Teatro delle Muse “Franco Corelli”
Il Teatro alla Scala, progettato da Giuseppe Piermarini e inaugurato nel 1778, è caratterizzato da rigorosi e semplici rapporti proporzionali e il settore centrale aggettante e la tripartizione sia verticale, rispetto alle ali più arretrate, sia orizzontale con il susseguirsi dei tre ordini. Rispetto ai due ordini superiori, vivacizzati dalle coppe di colonne o di paraste, le ampie finestre e i timpani, il pianterreno risulta spoglio, mentre il rivestimento di granito di Baveno, rosa-grigio, lavorato a bugnato e gli archi a tutto sesto sui robusti pilastri sottolineano l’aspetto di forza e di sostegno, riprendendo una tradizione rinascimentale. Particolarmente innovativa è l’invenzione del portico per le carrozze che permetteva agli spettatori di scendere dal veicolo senza esporsi all’aperto, considerando che la stagione degli spettacoli si svolgeva prevalentemente d’inverno.
Il nostro Teatro delle Muse, situato al termine di Corso Garibaldi, principale arteria della città, di fronte allo scalo del porto che conduce al mare, si trova in Piazza della Repubblica ed è dedicato al famosissimo tenore dorico Franco Corelli. È sempre in stile neoclassico, inaugurato nel 1827 e realizzato dall’architetto senigalliese Pietro Ghinelli, presenta un’elegante facciata scandita da sei colonne di ordine ionico. Sul timpano, opera dello scultore neoclassico Giacomo De Maria, è presente un bassorilievo che rappresenta le nove Muse dalle quali il teatro prende il nome, Apollo, dio delle arti, e Palemone, dio dei porti. La scena illustra allegoricamente la nascita del teatro anconitano: le Muse lasciano saltuariamente la loro dimora sul Parnaso, che si intravede nello sfondo, per ispirare gli artisti del teatro di Ancona, posto sulle rive del porto, simboleggiato da Palemone appoggiato alla poppa di una nave classica.
E ora continuate pure voi da soli grazie al video di tutte le coppie, realizzato dal fido compare Stefano Polenta!
Speriamo che questo “gioco” vi sia piaciuto! Ringraziamo Annalisa per averci fatto scoprire tutte queste somiglianze e vi lasciamo l’elenco di tutte le immagini e il video per chi è curioso di scoprire tutte le “coppie”!
Elenco di tutte le immagini video del “gioco delle coppie” di Ancona
- Acropoli di Atene – Cattedrale di San Ciriaco
- Vielle Charité (Marsiglia) – Tempio di San Rocco Mole vanvitelliana
- Arsenale (Venezia) – Mole vanvitelliana
- Cappadocia (Turchia) – Grotte del Passetto
- Cavallo di Mimmo Paladino al Vittoriale (Gardone) – Mole vanvitelliana
- Quartiere Coppedè (Roma) – quartiere adriatico (viale della Vittoria)
- Cupole chiese romane – Chiesa Santa Teresa degli Scalzi
- Mercato coperto di Budapest – Mercato delle Erbe
- El Khasneh Il tesoro di Petra (Giordania) – Chiesa del Gesù
- Porta della Carta (Palazzo Ducale, Venezia) – San Francesco alle Scale
- Ramblas (Barcellona) – Viale della Vittoria
- S. Ivo alla Sapienza (Roma) – Chiesa SS. Sacramento
- Teatro alla Scala (Milano) – Teatro delle Muse “Franco Corelli”
- Arco di Tito (foro romano) – Arco di Traiano
- Statua di Traiano (fori imperiali) – Statua Traiano
- Vittoriale (Gardone) – Passetto Monumento ai caduti
9 commenti
Martina Currà
Bellissimo questo gioco di parallelismi tra monumenti cittadini anconetani e il resto del mondo! Ho letto con vero piacere e curiosità questo elenco molto particolare 🙂
Valentina
Mi piace tantissimo questo gioco dei parallelismi e delle similitudini. È sempre bello conoscere le nostre città sotto nuovi punti di vista. Articolo molto interessante!!
annalisa trasatti
Grazie Martina! Ti aspettiamo in Ancona 😉
Annalisa Trevaligie-Travelblog
Capita spesso anche a me di trovare analogie con monumenti già visti…ma mai avrei pensato di metterli in un articolo! Complimenti per l’arguzia. E’ stato piacere leggere di questi parallelismi.
Libera
Devo assolutamente tornare ad Ancona per fare una visita più approfondita. È una città che ho potuto visitare per poco tempo e senza i preziosissimi consigli dei locals. Grazie davvero
Katia
Leggere un post su Ancona scritto da Annalisa e supportato dalle fotodi Stefano Polenta è sempre sinonimo innamoramento di questa città!
Annalisa
Grazie a tutte! Il Gioco continua, ho già altre proposte e ovviamente quando verrete ad Ancona vi guido io!
Teresa Scarselli
Ma che gioco di incroci e parallelismi! Bello cercare di riconoscere dettagli nelle opere d’arte e confrontarli con altre! Un viaggio nel viaggio!
annalisa trasatti
Grazie Teresa è proprio questo il mio scopo! Viaggiare restando nella propria città.