Perù,  Sud America,  Mondo

L’impero Inca, la Valle Sacra e il Machu Picchu

Durante il nostro ultimo viaggio in Perù non abbiamo potuto fare a meno di visitare la Valle Sacra e scoprire tutti i segreti del grande impero Inca. Indispensabile è stata la tappa presso una delle meraviglie del mondo: il Machu Picchu.

La civiltà Inca

La civiltà Inca trovò la sua terra natia in Perù. Successivamente questa popolazione diede vita a un vero e proprio impero, in lingua quechua Tahuantinsuyo. La capitale dell’impero era Cusco, nelle Ande Peruviane. Oggi la città del Cusco e la sua omonima Regione è un grande patrimonio di rovine archeologiche di uno dei più grandi imperi di tutto il Sudamerica e prende il nome di Valle Sacra.

Molti dei reperti archeologici dell’Impero Inca che si possono visitare oggi sono stati “contaminati” dai conquistadores spagnoli. Alcune architetture della Valle Sacra sono un mix tra costruzioni Inca e costruzioni di epoca della conquista spagnola.

Questo melting pot culturale, come ben sappiamo, non è avvenuto in modo pacifico. Usanze e simboli religiosi hanno preso una connotazione molto differente in questi luoghi. Curiosa a riguardo è stata la domanda che ci ha posto una guida indicando se sapevamo cosa significasse la croce latina con Gesù. Tutti gli Europei del gruppo hanno risposto con l’accezione religiosa che ha per noi la croce latina. La guida invece non aveva dubbi nel fatto che fosse “la cruz de la conquista”, ovvero lo strumento con cui i colonizzatori hanno preso di forza il potere sui popoli che abitavano da secoli queste terre, niente a che vedere con la religione e tutt’altro che un simbolo di speranza.

La cosmovisione andina

Secondo la cosmovisione andina, la città di Cusco era al centro di tutto l’universo. Da qui si generano anche i quattro suyos, ovvero le quattro zone in cui era diviso l’impero inca, seguendo le direzioni dei punti cardinali. Il termine quechua per definire questo territorio era Tahuantinsuyo, ovvero “le quattro regioni unite”. Dobbiamo immaginarci queste grandi regioni molto più estese dell’area occupata oggi dall’intero Paese. Infatti i suyos andavano oltre gli attuali confini e l’impero Inca, nella sua massima espansione, è arrivato a comprendere Colombia, Ecuador, Cile, Perù, Bolivia e Argentina.

Il Machu Picchu

Il Machu Picchu è uno dei più grandi tesori conservati di questa antica civiltà sudamericana. Il nome di questo luogo, in quechua, si traduce come “grande montagna”. In verità, rispetto alle altezze raggiunte dalle cime andine, questa meraviglia del Mondo sorge ad un’altezza di circa 2500 metri s.l.m. Quest’area si trova ad un’altitudine inferiore a quella della città di Cusco e ben alla metà di quella della montagna colorata! Eppure anche in queste zone potrebbe verificarsi il mal d’altura. Per questo prima di partire per queste escursioni è bene mettere in atto delle piccole accortezze per non rovinarsi lo spettacolo.

Ritornando a noi, perché se il territorio vastissimo della Valla Sacra custodisce molti reperti archeologici, il Machu Picchu è diventato così importante? La risposta sta nel fatto che qui, su questa montagna, sorgeva un’intera città dell’impero Inca e ad oggi la città è integralmente conservata. Inoltre fu praticamente impossibile per i conquistadores scalare questa altura e pertanto la città non ha subito contaminazioni europee di alcun tipo

Come raggiungere l’ingresso

Per raggiungere il sito archeologico ci sono diverse possibilità. Purtroppo durante il periodo in cui abbiamo visitato il Perù, la situazione politica era piuttosto instabile e c’era solo una modalità di accesso al sito archeologico Inca, essendo la stazione dei treni di Cusco chiusa.

Ci siamo affidati ad un tour operator locale per i trasferimenti da e per Cusco, la nostra base, e per l’acquisto dei biglietti d’ingresso.

Il nostro itinerario è stato tanto complesso quanto lungo. Come abbiamo detto in incipit, la Valla Sacra è ancora oggi un territorio molto esteso. Le strade di collegamento sono poche e spesso non molto confortevoli per viaggiare.
Il primo pezzo del nostro viaggio l’abbiamo affrontanto in un piccolo van. Abbiamo impiegato circa tre ore per raggiungere Aguas Calientes. Da qui ci siamo spostati su un treno. Dopo circa un’ora e mezza siamo arrivati alle pendici dove siamo stati prelevati da un bus per poter raggiungere, dopo una serie di tornanti, il luogo d’ingresso. 

Le tipologie di ingresso al sito Inca

Esistono cinque diversi tipi di biglietti per accedere al sito Inca. I cinque biglietti differiscono per il percorso intento e anche per le zone da visitare. Noi abbiamo comprato, sul sito ufficiale del governo, quello più completo, che prevedeva anche l’ingresso al Huayna Picchu. Il Huayna Picchu, letteralmente “piccola montagna”, non è altro che la montagna di fronte, dove è possibile salire grazie alla sua scalinata per osservare l’antica città Inca dall’altro. Avete presente la maggior parte delle foto online del Machu Picchu? Sono tutte scattate da qui!

Che dirvi di più sennò che è un luogo che lascia a bocca aperta? Il tempo di permanenza al sito cambia a seconda del tipo di biglietto acquistato per facilitare il flusso della visita al suo interno dato che il numero di turisti al giorno si aggira intorno ai 4000.
Noi siamo entrati in mattinata, intorno alle otto. Quest’ora viene già considerata tardi, in una situazione normale, se si vuole visitare il sito quasi vuoto. Si consiglia infatti di entrare con il primo ingresso alle ore 6. Noi vista la situazione instabile diffusa su tutto il Paese e visto che il sito Inca aveva riaperto ai visitatori da soli tre giorni, abbiamo goduto di una visita quasi in totale libertà e solitudine. Riconosciamo di aver avuto un privilegio non da tutti!

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