Sicilia,  Italia

Il Colosseo Nero: l’anfiteatro romano catanese

Hai mai sentito parlare di Colosseo Nero? Nemmeno noi ne avevamo mai sentito parlare prima di visitare la città di Catania. Qui infatti si trova questo anfiteatro di epoca romana.

L’anfiteatro romano

Siamo abituati ad associare, giustamente direi, l’anfiteatro romano al Colosseo. Infatti l’imponente costruzione della capitale è l’anfiteatro romano più grande del mondo. Ma sai che ne esisteva uno, e tutt’ora esiste, pressoché molto simile al Colosseo che era noto come il Colosseo Nero?

Il Colosseo Nero si trova nel centro storico di Catania. Precisamente è collocato in un’area di Piazza Stesicoro. Da qui è possibile vederne solo una piccola parte. La porzione più grande dell’edificio è però conservata sotto i palazzi storici e le chiese del centro della città.

Il nome “Colosseo Nero” deriva dal fatto che per costruirlo sono state usate per la maggior parte pietre laviche originate dal vulcano Etna, oltre ai mattoni e al marmo usato per ricoprire e decorare alcune zone.

Il Colosseo Nero è per grandezza secondo solo al Colosseo di Roma. Seppur se ne vede una minima area, ce lo dobbiamo immaginare più grande anche dell’Arena di Verona.

Caratteristiche del Colosseo Nero

Abbiamo detto che il Colosseo Nero fu uno dei più grandi Anfiteatri dell’Impero Romano, la sua cavea difatti poteva contenere fino a 15000 spettatori seduti. La sua pianta è di forma ellittica, con assi di 125 metri per 105 metri e presenta 32 ordini di posti. La circonferenza esterna era di 309 metri. Fu costruito su un’area spianata di 14000 metri quadrati. La sua costruzione, voluta sotto gli imperatori della Famiglia Antonina, è databile alla metà del II Secolo d.C. e si trovava vicino alla necropoli. Fu durante il III Secolo, dopo dei lavori di ampliamento, che raggiunse le dimensioni rilevate ai nostri giorni.

L’arena al centro occupa una superficie di 4200 mq. Al pian terreno vi sono due corridoi anulari collegati da una rete di 54 vani radiali, usati per agevolare il flusso degli spettatori. Gli accessi erano collocati lungo l’asse maggiore, orientato a Nord. Per raggiungere la cavea, si entrava dal piano della città bassa attraverso moltissime scale interne. Anche dalla città alta era possibile accedere all’anfiteatro grazie a passaggi tesi sopra l’ambulacro perimetrale.

Probabilmente, come il suo fratello di Roma, anche l’anfiteatro di Catania era dotato di teli per riparare dal sole o dalla pioggia gli spettatori. Fu usato per rappresentazioni teatrali e per le naumachie, le battaglie navali, fino al V Secolo d.C..

Cosa fu del Colosseo Nero nei secoli

Durante i secoli il Colosseo Nero sopravvisse anche alle eruzioni dell’Etna. Ne porta testimonianza il fatto che alcuni corridoi dell’anfiteatro furono ostruiti da materiale piroclastico, asportato nei primi del ‘900. Alcuni riconducono questi eventi alla protezione miracolosa che la Santa protettrice della città, Sant’Agata, esercitò sull’edificio per impedire che venisse sotterrato dalla lava.

Scientificamente si scoprì che il materiale lavico ritrovato non era riconducibile ad un’eruzione vulcanica ma era stato appositamente posizionato nei corridoi per chiuderli o probabilmente usato per rafforzare le fondamenta della Chiesa sovrastante.

Il Colosseo Nero, nei secoli successivi alla sua attività di anfiteatro, venne utilizzato come cava di pietra per la costruzione di nuovi edifici. Fu anche impiegato come via d’ingresso dai nemici per entrare in città e come forte militare. Durante il 1500 si decide per utilizzare l’anfiteatro come giardino e venne per questo messo in sicurezza. Fu sotterrato in seguito al più grande maremoto verificatosi in Sicilia nel 1693 e utilizzato in seguito come fondamenta per la ricostruzione dei palazzi del centro di Catania.

Dopo alcuni scavi per riportarlo alla luce e provare l’esistenza del Colosseo Nero ai turisti, nel 1907 venne aperto al pubblico, per tornare nel dimenticatoio e nello stato di abbandono subito dopo la Prima Guerra Mondiale. Durante la Seconda Guerra Mondiale, l’anfiteatro venne usato come riparo dai cittadini per proteggersi dai bombardamenti.

88Alla fine degli anni Novanta venne definitivamente ristrutturato e aperto al pubblico. Da Piazza Stesicoro è possibile leggere la scritta, attribuita al martirio di Sant’Agata, “Per Me Civitas Catanensium Sublimatur a Christo” su un muro dell’anfiteatro.

Temporaneamente l’anfiteatro risulta chiuso alle visite per lavori di adeguamento strutturale, è possibile verificare eventuali riaperture, costi, date e orari per le visite sul sito ufficiale.

11 commenti

  • Eliana

    Anche io avrei visitato l’anfiteatro romano anche se sicuramente non è così famoso come altri in città come Verona o Roma. Mi piace molto l’archeologia e se ci sono resti romani allora vale sempre la pena scoprirli!

  • Alessandra

    Da romana figlia di una siciliana dovrei vergognarmi per il fatto di non conoscere questa vera e propria chicca catanese! Purtroppo non ho mai avuto modo di visitare approfonditamente questa città tanto come altre in Sicilia nei periodi in cui capitavamo in zona per visitare i parenti, ma grazie a questo articolo e a quello su cosa vedere a Catania in un giorno ho decisamente degli spunti in più e la lista si sta allungando! 🙂

  • Annalisa Trevaligie-Magazine

    Catania era una tappa del nostro road trip siciliano, ma a casua di uno sciopero dei netturbini di tutta l’isola, quel giorno non siamo riusciti a trovare parcheggi nelle vicinanze per poter accedere alla città. Non puoi capire che “rosicata”, visto che avevo già stilato una lista di cose da vedere, tra cui questo famoso Colosseo nero. Abbiamo però raggiunto al suo posto Siracusa, un’altra città straordinaria, che ci ha fatto passare la rabbia per l’accaduto.

  • La Kry

    Questo colosseo nero è stupendo e io, povera ignorante che non sono altro, non sapevo nemmeno della sua esistenza!
    Tra le mie mille collezioni c’è anche quella di vedere tutte le arene romane che incontro, quindi questa me la sono subito segnata e spero che riapra alle visite il prima possibile!

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Social Share Buttons and Icons powered by Ultimatelysocial