Mosaico cannara Urvinum Hortense
Umbria,  Italia

Urvinum Hortense a Cannara: una piacevole scoperta grazie al Fai

Da anni partecipo alle visite organizzate dal FAI nella mia provincia, ma nella scorsa primavera, un po’ per caso sinceramente, è capitato un weekend fuori con il mio ragazzo proprio in coincidenza con le giornate FAI di Primavera. Mi sono resa conto così che non c’è weekend più adatto per un viaggio in Italia. In tal modo infatti si può approfittare di visitare luoghi solitamente chiusi al pubblico!

Dopo una giornata culturale a Civita di Bagnoregio e un po’ di relax alle terme di Saturnia, eravamo in Umbria, nella provincia di Perugia. Abbiamo così deciso di partecipare alle visite FAI di Cannara, un comune fino ad allora per noi sconosciuto. Abbiamo scelto proprio questa cittadina in quanto dava la possibilità di visitare più luoghi nel suo territorio municipale e in particolare nel borgo medievale di Collemancio. Diversi edifici erano aperti al pubblico come la Chiesa della Madonna delle Piagge, la Chiesa di Santo Stefano, l’Oratorio di San Bernardino, il Palazzetto del Podestà e i ruderi della Chiesa della Madonna del Latte. Ma quello che più ci ha colpito è senz’altro l’Urvinum Hortense. Come sempre subisco il fascino dell’archeologia e delle rovine.

L’Urvinum Hortense era in epoca romana un municipio che sorgeva nei pressi del borgo medievale di Collemancio di Cannara. La posizione in quota favoriva il controllo sulla vallata circostante e garantiva così una difesa naturale. Le campagne di scavo archeologico continuano tuttora, ma già dagli inizi del XIX secolo, grazie all’abate Giuseppe Di Costanzo, si iniziò a scoprire la presenza di rovine antiche. Dagli scavi sono emersi i resti di un terrazzamento in arenaria, un anfiteatro, una strada, una domus e un’area funeraria. Solo nel XXI secolo i progressi delle campagne di scavo sono stati resi fruibili al pubblico in maniera permanente. Prima, nel 2003, con l’inaugurazione del Antiquarium a Collemancio  e successivamente, nel 2009, con l’apertura del Museo Città di Cannara.

Il Museo Città di Cannara

In particolare ci ha colpito proprio quest’ultimo, un luogo dove non solo sono conservati molti reperti archeologici rinvenuti durante gli scavi nell’area di Urvinum Hortense, ma più in generale oggetti legati alla storia di Cannara e del suo territorio. Durante la visita al Museo Città di Cannara siamo rimasti letteralmente affascinati dal mosaico restaurato di ben 65 mq originariamente locato nelle terme del municipio romano. Il mosaico, realizzato tra la fine del I secolo e gli inizi del II secolo d.C. , ha una forma rettangolare delimitato da una cornice di tessere nere e rosse su fondo bianco. Al suo interno è diviso in due scene entrambe con figure umane di pigmei e animali esotici contornati da una ricca vegetazione. Il riquadro centrale è dedicato alla pesca e all’ambiente marino.

Mi raccomando non perdetevi l’affascinante visione del mosaico dall’alto salendo un piano di scale!

Trovo che la struttura del museo, con la presenza di questo affaccio sul mosaico, sia stata progettata davvero bene. Permette così al visitatore di poterlo osservare da un punto di vista più alto e ammirarlo in tutta la sua interezza.

Il museo non si trova nel borgo di Collemancio, ma nel comune stesso di Cannara. E’ ospitato all’interno della struttura dell’ex convento delle Salesiane nel centro storico del paese. Si può visitare durante i fine settimana e nei giorni festivi durante gli orari di apertura.

12 commenti

  • Katja

    Con il FAI si scoprono sempre tanti bei luoghi altrimenti nascosti! Credo che i viaggi andrebbero organizzati anche in base a questi eventi. Ad esempio, io ho avuto la fortuna di visitare i musei di Senigallia a prezzo ridotto e a volte con visita guidata inclusa grazie alla notte dei musei.

    Leggendo il tuo post, mi trovo già ad ammirare il mosaico del museo città di Cannara … ho un debole per i mosaici! ♡

    • trottoleinviaggio@gmail.com

      Concordo pienamente! Solo ultimamente inizio ad organizzare “gite fuori porta” in base ad eventi particolari come quelli del FAI. Katja se hai un debole per i mosaici a breve uscirà un nuovo articolo su Gubbio romana e i suoi mosaici! <3

    • trottoleinviaggio@gmail.com

      Già… gestire un patrimonio così immenso come quello italiano non è semplice e molti luoghi continuano ad essere fruibili grazie alla passione dei volontari

  • Raffi

    Ho un rispetto sconfinato per il FAI e per il lavoro che fanno per proteggere e rendere accessibili piccoli gioielli che altrimenti finirebbero dimenticati. Questo mosaico è stupendo.

    • trottoleinviaggio@gmail.com

      Anche noi la pensiamo così, il FAI aiuta a tutelare e conservare parte dell’immenso patrimonio artistico che abbiamo in Italia

  • Helene

    Non conoscevo proprio questo luogo e concordo con te sul fatto che attraverso il FAI o comunque con eventi simili a questo, si abbia modo di conoscere e scoprire angoli d’Italia davvero fantastici.

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